Oggi più che mai, proprio per la grande disponibilità di cibo, occorre stare attenti a non mangiare più del necessario per non andare in sovrappeso, con tutte le conseguenze derivanti (ipertensione, colesterolo, affaticamento del cuore, arteriosclerosi, ecc.).
Oggi più che mai, ancora, occorre essere informati su quel che si mangia e sul contenuto calorico degli alimenti. La legge, per fortuna, obbliga i produttori a scrivere sulle etichette un gran numero di informazioni tra cui una importantissima: il numero di chilocalorie per 100 g di prodotto.
La caloria detta anche "piccola caloria" ed indicata a livello internazionale col simbolo cal (si osservi la "c" minuscola) è la quantità di calore necessaria per elevare di 1 grado centigrado una quantità di aqua pari ad 1 g.
La chilocaloria detta anche "grande caloria" ed indicata a livello internazionale col simbolo Cal (si osservi la "C" maiuscola) è la quantità di calore necessaria per elevare di 1 grado centigrado una quantità di aqua pari ad 1 kg.
La chilocaloria è talvolta impropriamente indicata col simbolo kcal , dove come sempre il prefisso k indica il moltiplicatore per 1.000 e cal indica la piccola caloria. Ed in effetti, se riguardate le definizioni che abbiamo dato, mille piccole calorie equivalgono ad una grande caloria.
Se su qualche etichetta trovaste scritto il simbolo kCal si tratterebbe della manifestazione dell'ignoranza di chi ha preparato l'etichetta, che non conosce la distinzione tra "cal" e "Cal". Infatti una sola "kCal" indica ben mille chilocalorie, sufficiente ad un operaio per lavorare 4 giorni consecutivi...
Per comprendere esattamente quale sia la quantità energetica di una chilocaloria facciamo un esempio pratico: quante chilocalorie occorrono per portare ad ebollizione la pentola dell'acqua dentro cui cuoceremo gli spaghetti ? Supponiamo che la pentola contenga 5 litri di acqua, cioè 5 kg di acqua, e supponiamo che l'acqua esca dal rubinetto alla temperatura di 20 gradi centigradi. I 5 litri devono passare da 20 a 100 gradi per arrivare all'ebollizione. Se si riguarda la definizione di chilocaloria diventa evidente che le chilocalorie necessarie sono esattamente 400.
Quindi 7 vasetti di yogurth magro naturale da 125 g forniscono al nostro corpo una energia equivalente circa al calore che la nostra cucina a gas fornisce a 5 litri d'acqua per farli arrivare all'ebollizione (si ricordi che il calore è una forma di energia).
La differenza tra calorie introdotte e calorie consumate quotidianamente determina la variazione del nostro peso.
Se introduciamo più calorie di quante ne consumiamo l'eccesso di energia viene trasformato in grasso conservato a livello della vita nell'uomo (obesità androide ovvero a forma di mela) e a livello di cosce fianchi e glutei nelle donne (obesità ginoide ovvero a forma di pera) con conseguente aumento del peso corporeo.
Se invece introduciamo meno calorie di quelle a noi necessarie l'organismo interviene
in maniera opposta trasformando i depositi di grasso in energia facendo diminuire la
massa corporea.