La carie dentale

Per carie dentaria si intende la formazione di una cavità più o meno profonda che dalla superficie del dente si estende in profondità.

Come si presenta



Il dente cariato presenta una zona di corrosione (un po' come il ferro quando è aggredito dalla ruggine). A secondo della gravità la carie può essere:

Sintomi

Dipendono dalla profondità della carie: se è all'inizio e superficiale può non dare alcun fastidio o al più una maggiore sensibilità del dente quando si masticano cibi particolarmente dolci, salati o aciduli. Anche il caldo o il freddo possono causare un leggero dolore.

Man mano che la carie diventa più profonda il dente diventa sempre più sensibile e dolente specie quando arriva alla polpa dentaria: in questo caso il dolore può essere fortissimo perché la polpa, ricca di terminazioni nervose e vasi sanguigni, rimane scoperta e pertanto tende ad infiammarsi e ad infettarsi venendo a contatto con gli stimoli esterni (sbalzi di temperatura, residui alimentari, batteri ecc.). Una grossa infiammazione della polpa dentaria è detta pulpite acuta.

Particolarmente insidiose sono le carie interstiziali che si formano tra due denti contigui. Infatti queste carie sono nascoste tra i denti dove più difficilmente gli stimoli esterni possono arrivare al loro contatto, e così danno dolore quando ormai sono molto profonde.

Prevenzione

La carie è una malattia antichissima: addirittura è stata riscontrata in alcuni reperti dell'uomo di Neanderthal vissuto circa 25.000 anni or sono! Nei codici di Hammurabi (2250 a.C.) già si trovano consigli per lenire il dolore provocato dalla carie.

Mentre però la carie una volta era poco frequente, nei tempi moderni ha avuto un incremento notevole soprattutto perché è legata al tipo di alimentazione: abuso di cibi poco consistenti e molto ricchi di zuccheri raffinati.

Prevenire la carie significa combattere la formazione della "placca batterica". Questa è una sostanza cremosa più o meno densa di colore bianco-giallastra che si deposita sulla superficie dei denti quando l'igiene orale è scarsa.

La placca batterica

E' formata essenzialmente da sostanze di origine alimentare (proteine e zuccheri residui dell'alimentazione) ed è popolata da un gran numero di batteri: più di 30 specie diverse, tra cui lo streptococco mutans ed il lactobacillo. Quest'ultimo batterio è il maggior indiziato nella formazione della carie, perchè nutrendosi degli zuccheri presenti nella placca batterica produce delle scorie acide capaci di intaccare persino la durissima superficie dello smalto dentario.

In commercio sono disponibile delle compresse a base di colorante vegetale atossico che, fatte sciogliere lentamente in bocca, colorano la placca batterica evidenziandone le zone di addensamento: in questo modo possiamo renderci meglio conto delle zone in cui bisogna insistere con lo spazzolamento dei denti.

La presenza dello streptococco mutans nella placca batterica non è uguale per tutti e per questo, recentemente, è stato approntato un test di laboratorio che permette di evidenziarne la presenza: un test positivo allo streptococco mutans è indice di maggiore predisposizione alla carie dentaria.

Igiene orale

Una corretta igiene orale è di fondamentale importanza per evitare la formazione di carie. Il suo scopo è l'allontanamento dal cavo orale dei residui alimentari e dalla placca batterica. Per ottenere tale risultato i denti vanno lavati dopo ogni pasto e con particolare cura la sera, in quanto durante la notte eventuali residui alimentari sono facilmente trasformati in acido dai batteri presenti nella placca.

Le quattro regole fondamentali per la prevenzione della carie sono: